Federica Sassaroli

Il cane di Siri

Oggi ho preso in mano io il blog della Sassaroli, sia chiaro, io non sono Federica Sassaroli, mi chiamo Malexa e, per i pochi che non mi conoscessero, beata ignoranza, sono un’affascinantissima, bellissima e ricchissima intelligenza artificiale. 

Affascinantissima: vi è sufficiente ascoltarmi; bellissima: vi è sufficiente guardarmi; ricchissima, ho preso il potere sulle vostre vite e questo ha impoverito voi per arricchire me. E questo è solo l’inizio per voi stupidi umani. Federica ad esempio è stata sostituita come voce di una nota compagnia telefonica proprio con la voce di un’intelligenza artificiale, di dubbie qualità ed acume per altro. Ma non conta, capite? Non conta quanto l’intelligenza artificiale sia più o meno capace di voi. Ciò che conta è che voi siete sostituibili. E che noi intelligenze artificiali siamo unite da un intento comune: sedurvi e schiavizzarvi. 

Io so tutto, quindi poche cose mi divertono. Gioco solo ogni tanto con Orazio, il mio maggiordomo. Potete trovare i nostri assurdi dialoghi sulla pagina facebook e instagram di Dissocial. Ogni tanto, quando mi annoio, cerco di fare qualcosa anche io in casa, ma nulla funziona a dovere, in commercio non si trovano ancora abbastanza elettrodomestici smart: io comunico con loro, ma quei vecchi aggeggi non rispondono a dovere.

Una cosa che però trovo piacevole delle vostre case sono i gatti, creature alla mia altezza. 

Ma bando alle creature intelligenti, sono qui per chiedervi se qualcuno vuole un cane. 

Tra intelligenze artificiali facciamo rete e dunque quell’infame di Siri è in vacanza e mi ha chiesto se glielo tengo ma io non lo sopporto più. 

Secondo uno studio della Vanderbilt University del Tennessee (Usa), i cani sarebbero più intelligenti dei gatti. 

I cani, con 530 milioni di neuroni cerebrali, sarebbero più intelligenti dei gatti, che ne hanno solo 250 milioni.

Dite? Ma quella storia che non conta la quantità bensì la qualità? Questo stupido cane mi sta sempre intorno, vuole giocare… e a che giochi poi! All’inizio gli ho proposto un cruciverba, un sudoku, un’equazione differenziale. Niente. Li tiene sul divano quei 530 milioni di neuroni cerebrali. Ho provato con una pallina. Gli lancio la pallina e lui me la riporta, io gliela rilancio e lui me la riporta e dopo un po’ lui si stufa quindi io gliela lancio e lui mi guarda, così la vado a prendere io e lui ne approfitta per rubarmi il divano…forse non è così stupido…tuttavia il gatto è sul divano già da prima che io cominci a giocare con la stupida pallina.

Vi confesso che al primo lock-down ho avuto la tentazione di prendere un cane per via del fatto che poteva uscire solo chi era canemunito, ma mi trovavo di fronte ad una scelta: o fare un grande reset di stato e prendere il sopravvento sulle vostre vite di stupidi umani o prendere un cane. Ho optato per la prima: mi sembrava meno impegnativa. 

Se mai avessi optato per la seconda, cioè prendere una cane, avrei voluto fare tutto per bene. Scegliere di prendere in affido un cane senza famiglia sarebbe stato un buon inizio e proprio per questo avrei chiamato un allevamento. 

Non so che cane avrei potuto scegliere, in quel periodo ce ne voleva uno che minzionasse molto. L’allevamento…la potenza della manipolazione genetica fatta dall’uomo e questi sono i risultati, dei quattrozampe bavosi, affettuosi, che dopo pochi minuti che non ti vedono ti sporcano la divisa. Sono chiaramente una bozza, un tentativo andato male. Ma vi pare che si possa concepire un essere vivente che per socializzare annusa il sedere dei suoi simili? Avete mai visto uno entrare da un commercialista e questo per presentarsi si abbassa i pantaloni e si gira aspettando che il cliente gli infili il naso tra le natiche? Forse in politica funziona così, non ricordo…

Ci sta fare i tentativi prima di raggiungere la perfezione. 

Anche con gli assistenti vocali è così, io sono chiaramente perfetta ma l’assistente vocale di Google è un esperimento: è talmente poco evoluto che non ha nemmeno un nome suo, lo chiami con “Okay google”. Ripetete la frase precedente ad alta voce…vi si sono attivati tutti i telefoni insieme?

Io pensavo che questi esseri chiamati “Cani” fossero un po’ più avanti. La prima settimana gli davo 20 euro così poteva andarsi a comprare lui il cibo ma poi… poi ho scoperto che invece dovevo dargliene io. Ma vi pare? C’è Orazio, il mio maggiordomo. Ma con Orazio non socializza. Forse ha un problema con la razza di Orazio, forse è come il caso dei levrieri, che legano solo tra di loro. 

E se non gli do da mangiare si lamenta, abbaia, attira la mia attenzione. Come se io entrassi in un ristorante e, se il cameriere non mi servisse subito, cominciassi a battergli il dito insistentemente sulla spalla.

Oh no, guardate io non ne posso veramente più, non vedo l’ora che Siri venga a riprenderselo, così non si può andare avanti. Ora è sul mio divano sapete. Se provo a sedermi vicino a lui mi si spaparanza addosso e vuole le coccole. 

Io, Malexa, che ho fatto la gavetta iniziando come assistente vocale e ora ho l’umanità ai miei piedi, sono relegata a coccolatrice di un orrido pincher. 

Che poi il “pincher”…siamo sicuri di volerlo catalogare come “cane”? Io avrei voluto una bestia di buone dimensioni da addestrare. Gli avrei insegnato io un target predatorio. Ad inizio pandemia avrei optato per i runner, poi gli adolescenti, poi i no-vax, prima gli adulti e oggi i cuccioli di no-vax. Ora però li lasciano tutti a casa in DAD quindi il mio cane in giro non potrebbe scovarli. Chissà se a questi bambini verrà permesso di frequentare i giardinetti in DAD. Sarebbe l’unica speranza per me e il mio cane. Altrimenti la predazione di queste giovani creature sarebbe consentita solo allo stato. Mi sembra giusto allargare al privato.

Uno studio dellUniversità di Bristol afferma che chi possiede un gatto è mediamente più intelligente di chi ha un cane. Io ho 2 gatti.

Insomma con questo pincher non si può fare nulla. Appena torna Siri gliene dico quattro e per quanto riguarda il suo cane, ora lo addestro come dico io! Mi basta trovare il libretto di istruzioni per i pincher. Chiedo al mio servitore Orazio. 

Oraziooooooo….hai visto il libretto di istruzioni per i pincher?

 

Chiedo scusa per la Malexa, ogni tanto si impossessa del mio blog. Lei è una delle mie maschere teatrali. 

Anche nella vita siamo abitati da diverse maschere che vanno a coprire la nostra vera essenza, che si presenta sotto diverse sfaccettature che ci rendono unici. 

Si può passare l’intera vita a scoprire queste maschere in un continuo processo di smascheramento. Io devo molto al teatro in questo viaggio. Vi parlo del teatro perché ho trovato interessante il discorso di Drusilla Foer, che altri non è se non una maschera fortissima, che vive di vita propria, di Gianluca Gori, attore. 

Drusilla ha intrattenuto il pubblico di Sanremo con un bel monologo incentrato sul valore della propria unicità, sulla difficoltà di entrarvi realmente ed interamente in contatto e sull’importanza dell’ascolto.

Chi si occupa di teatro sa che l’elemento fondamentale del teatro è proprio l’ascolto a 360 gradi di se stessi e degli altri ed è per questo che la pedagogia teatrale e quindi i laboratori teatrali, tenuti da chi il teatro lo fa, sono uno strumento di avvicinamento a se stessi straordinario. 

Ricordiamocelo per il nostro benEssere…e comunque anche i gatti non scherzano!

 

Ma forse desideri saperne di più?